Piazza Giovanni Bovio
Nome che l’amministrazione comunale decise dare nel 1906 alla piazza che si era creata all’altezza di via Larga (oggi via Palazzo della Fortezza) all’intersecazione di via Cristoforo Colombo (via San Pier d’Arena) con via Vittorio Emanuele (tratto dell’odierna via G. Buranello più via Chiusa, ora scomparsa).
Nel 1910 , era senza numeri civici .
Nel Pagano/1925 si segnalano nell’angolo con via V. Emanuele un deposito di ferro di Santamaria Carlo (tel. 41354) ed al civ. 110 la fabbrica di sacchi Pruzzo & Negro.
Nel 1927 appare inclusa nell’elenco delle piazze comunali, di 2a categoria.
L’intitolazione a Bovio fu variata per delibera del podestà il 19 agosto 1935 trasformandola nell’ attuale nome di piazza Nicolò Barabino (quando le strade confluenti si chiamavano via 10 Giugno (oggi via di Francia, aperta nel 1929), via II Fascio d’Italia (oggi via G. Buranello) e via Nicoò Barabino (oggi via San Pier d’Arena), nomi che in alcuni testi sono ancora citati per alcuni anni dopo il 1940.
Attualmente a Giovanni Bovio è intestata una via di Albaro, traversa di corso Italia.
Vi fu collocato il monumento al pittore Nicolò Barabino, inizialmente eretto nei giardini della Rimembranza (ora giardini Pavanello), ma non sappiamo in che data comunque quando la piazza era ancora classificata di 2a categoria.
Una importante strada laterale è, a mare, via della Coscia (piccola e breve, è solo a ricordo di una zona letteralmente sconvolta e che per la storia cittadina è invece fondamentale. Il difetto è che è stata collocata un po’ fuori zona, essendo la vera Coscia decisamente più ad est, sotto la Lanterna.
Vicino, confinante a levante, è invece la zona del Labirinto. Dalla piazza, sostando di fronte all’edicola presente oggi in piazza, se ne intravede la torre duecentesca.
Intitolazione
Giovanni Bovio (Trani, 6 febbraio 1837 – Napoli, 15 aprile 1903) è stato un filosofo e politico italiano, sistematizzatore dell’ideologia repubblicana e deputato al Parlamento del Regno d’Italia.
Nell’ottobre 1886 fu a San Pier d’Arena all’inaugurazione dei locali della Casa del Popolo dell’Associazione Universale in via G. Mameli (oggi via A. Carzino): nell’occasione “pronunziò uno dei suoi poderosi e smaglianti discorsi, denso di quella grande fede Repubblicana che tanta messe di educazione e di moralità civile aveva portato al popolo Italiano”.
Il Bovio, scrivendo nel settembre 1886 da Napoli a Valentino Armirotti, preannunciò un discorso “pensato intorno a gravi argomenti politici e sociali” ed aggiunse “desidero che fissiate a tempo un luogo ampio e chiuso, in cui senza urlare il ragionamento possa essere inteso e giudicato da tutti. Parlare all’aperto mi è impossibile”. Fu stenografato, trascritto in 14 pagine ed inviato perché fosse stampato, raccomandandosi perché fosse curata bene la correzione tipografica “anche perché i nemici preti vi porteranno su l’occhialino giallo”.
Bibliografia
– Archivio Storico Comunale
– Archivio Storico Comunale – Toponomastica – scheda 551
– Costa E. -Valentino Armirotti – Società Operaia Universale 2001- pag. 121-131
– De Landolina G.C.- Sampierdarena – Rinascenza 1922 – pag. 33
– Enciclopedia Motta
– Morabito L. – Il mutuo soccorso – Istituto Mazziniano 1999 – pag. 325
– Novella P. – Strade di Genova – Manoscritto biblioteca Berio 1900-30 – pag. 17
– Pagano annuario ed./1933 – pag. 245
– Pastorino & Vigliero – Dizionario delle strade di Genova – Tolozzi 1985 – pag. 211
– Tuvo T. – San Pier d’Arena come eravamo – Mondani 1983 – pag. 39-67
– Tuvo & Campagnol – Storia di San Pier d’Arena – D’Amore 1975 – pag. 134